Le difficoltà che un musicista si ritrova ad affrontare al giorno d’oggi sono numerose, e vanno dal diritto d’autore e la complicata gestione dei permessi, fino agli ostacoli per i giovani emergenti. Ma più di tutto, un tema sentito nel settore musicale, e di cui anche Cremona Musica si fa portavoce, è la parità di genere. A che punto siamo in Italia? Cos’altro può fare il nostro Paese per rendere il settore più equo?
A queste domande proverà a rispondere il convegno “Gender gap nell’industria musicale italiana e strategia nazionale per la parità di genere”, che si terrà nell’area eventi dell’Acustic guitar village, domenica 29 settembre, nell’ultima delle tre giornate del Cremona Musica International Exhibitions and Festival, la più prestigiosa fiera al mondo dedicata agli strumenti musicali. A parlare, dalle 16.30 alle 17.15 ci sarà Claudia Barcellona, avvocato esperto in diritto dello spettacolo e misure per la garanzia della parità di genere.
Il divario di genere si manifesta in ogni settore della vita umana e soprattutto in quello lavorativo, sia a livello quantitativo che qualitativo, ed infatti se in Italia la partecipazione delle donne al lavoro è notevolmente al di sotto della media europea, la situazione diventa ancor più grave valutando le posizioni lavorative occupate.
“Nella filiera della musica la discriminazione si acuisce ulteriormente e investe pressocché tutte le figure coinvolte – sottolinea Barcellona -, da quelle artistiche a quelle tecniche e imprenditoriali, contandosi una quasi inesistenza della componente femminile nelle posizioni apicali, e peraltro, laddove tale presenza vi è, si accompagna spesso a una discriminazione economica rispetto ai colleghi maschi”.
Negli ultimi anni si è assistito, a livello internazionale, a una presa di coscienza verso tali tematiche e a un conseguente miglioramento del lavoro femminile nella musica. Uno studio condotto dall’USC Annenberg Inclusion Initiative della University of Southern California sulla disuguaglianza di genere nell’industria musicale ha attestato, ad esempio, a circa il 3% la componente femminile nella produzione e al 13% le cantautrici, ma la disuguaglianza di genere è dilagante in tutto il settore, a partire dalla presenza nelle classifiche, premi e festival. Questi numeri sono stati confermati anche da sondaggi in Italia e seppur, di recente, si assiste a un incremento delle percentuali, l’uguaglianza è ancora un miraggio.
Il convegno fotograferà lo stato di fatto dell’industria musicale italiana e si soffermerà sulla strategia adottata a livello nazionale, anche in osservanza degli obiettivi del PNRR, per ridurre le discriminazioni.
A Cremona dal 27 al 29 settembre sarà possibile trovare oltre 400 espositori da 35 Paesi, tra cui Europa, Usa, Canada, Asia e Australia. Compreso un ricco palinsesto di eventi, premiazioni, incontri culturali e presentazioni di importanti novità in ambito musicale. Compresi eventi e musica dal vivo.