Alla riscoperta della grande liuteria italiana. Intervista a Lorenzo Frignani

di Marta Leung Kwing Chung

«Le tradizioni sono scarpe che indossiamo per poter camminare verso il futuro». Così si presenta Lorenzo Frignani, 64 anni modenese, da oltre quarant’anni impegnato nella costruzione, nel restauro e nella conservazione di strumenti ad arco e a pizzico. Liutaio di prestigio, membro di giurie in concorsi musicali, docente, consulente tecnico e artistico, nonché ideatore, organizzatore e curatore di mostre ed esposizioni, dal 2007 al 2015 è stato alla guida della casa editrice LF Edizioni. Sarà ospite di Cremona Musica International Exhibitions and Festival in qualità di presidente di A.L.I. (Associazione Liutai Italiani), nata proprio a Cremona nel 1980 con sede presso il teatro Filodrammatici: costituita da liutai e archettai professionisti, liutologi, studiosi e appassionati, l’associazione ha lo scopo di divulgare la cultura, la tradizione e la qualità che contraddistinguono questa preziosa realtà italiana.

L’Associazione Liutai Italiani non poteva che nascere e avere sede a Cremona, capitale mondiale della liuteria!

A.L.I. ha origine come associazione per costruttori di strumenti ad arco. Nonostante sia cosa rara a vedersi, da sempre porto avanti in prima persona entrambi gli aspetti della liuteria includendo gli strumenti a pizzico. Negli ultimi anni, grazie a una forte opera di sensibilizzazione siamo riusciti ad ampliare la visione dell’associazione, arricchendo la nostra comunità con costruttori di quest’ultima categoria, perseguendo così l’intento di valorizzare la liuteria italiana in tutte le sue espressioni. Non dimentichiamoci che Stradivari stesso costruì anche chitarre, mandolini e arpe! Storicamente presenti nel salone Mondomusica, quest’anno grazie a Interfiera potrete trovarci anche presso l’Acoustic Guitar Village. È infatti stato messo a nostra disposizione uno spazio sufficientemente silenzioso per accogliere anche strumenti di eccellenza come quelli dei liutai italiani.

Sarà possibile visitare anche la mostra storica dedicata agli strumenti dei fratelli Vincenzo e Nicola De Bonis, della quale lei è il curatore. Inoltre verrà presentato il libro in corso d’opera sulla storica liuteria calabrese.

Dobbiamo ricordare che il nostro paese ha offerto e offre grandi eccellenze di liuteria, oltre a quelle più blasonate. La chitarra ha una conosciuta e riconosciuta tradizione spagnola, ma anche altri territori ne hanno fatto la storia. I De Bonis sono una famiglia di costruttori con una tradizione di quasi cinquecento anni: abbiamo trovato documentazioni storiche risalenti al Settecento, ma si potrebbe risalire ancora più indietro nel tempo. A dispetto della poca notorietà, rispetto alle ricerche che sto conducendo in collaborazione con Giuseppe Mangia e Yuri Crusco (ideatori del progetto), posso affermare che si tratti di liutai decisamente interessanti, anticipatori e qualitativamente allineati con la produzione spagnola. Il libro poi, di cui daremo un’anteprima, vuole essere un omaggio a figure che personalmente considero essere state importanti per l’evoluzione della chitarra, in particolare per ciò che riguarda la tradizione italiana.

Cosa rappresenta per lei la kermesse di Cremona Musica?

Nel panorama internazionale è una delle poche fiere dedicate al settore degli strumenti musicali a 360 gradi. È un evento complesso e articolato, capace di offrire infinite possibilità di incontro e di scambio: genera dinamiche di business, ma ci permette anche di fare il punto rispetto a quella che è la situazione musicale internazionale, oltre a mantenere acceso l’interesse nei confronti della musica. Un appuntamento imperdibile per qualunque appassionato!

In collaborazione con TGmusic.it

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COMUNICATO STAMPA

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