di Sebastiana Ierna
Pianista italiano creativo e poliedrico, tra i più apprezzati nel panorama nazionale e internazionale, Roberto Prosseda è noto per i suoi lavori discografici per la Decca, quali l’integrale della musica pianistica di Felix Mendelssohn (10 CD, 2005-2014) e delle Sonate di Mozart (6 CD, 2015-2018). Nel 2010 la Deutsche Grammophon ha inserito dodici sue incisioni nel cofanetto Classic Gold. Negli ultimi venti anni ha suonato con importanti orchestre quali London Philharmonic, Santa Cecilia e Berliner Symphoniker, diretto da famosi artisti come Marc Albrecht, Harry Bickett e Riccardo Chailly. Attivo divulgatore musicale e ideatore di programmazioni innovative, dal 2014 collabora con CremonaFiere come consulente artistico per MondoMusica, e dal 2018 è coordinatore artistico di Cremona Musica International Exhibitions & Festival, la più importante manifestazione fieristica al mondo dedicata agli strumenti musicali di alto livello. La redazione di TGmusic.it lo ha intervistato, per parlare delle novità presenti nell’edizione 2023, che si terrà dal 22 al 24 settembre.
Maestro Prosseda, da dieci anni dona un contributo importante per questa rassegna. Può raccontarci come tutto è iniziato?
Nel 2014 avviai la collaborazione con CremonaFiere, offrendo il mio contributo come consulente artistico per Piano Experience, grazie a Roberto Furcht, responsabile della rinomata azienda di famiglia di distribuzione di pianoforti – nonché tra gli ideatori di questo salone, 12 anni fa. Il mio compito consisteva nell’affiancare alla parte commerciale quella artistico-culturale, offrendo eventi che unissero i due aspetti. Negli anni il mio ruolo si è esteso anche agli altri settori di Cremona Musica, con l’obiettivo di mettere sempre più “in circolo” idee, progetti, contatti, opportunità e risorse, creando un ponte tra costruttori e venditori di strumenti, da un lato, e organizzatori di stagioni, artisti, editori dall’altro. Tutti gli anelli della catena produttiva del mondo musicale, infatti, hanno bisogno gli uni degli altri, per conoscere i rispettivi punti di vista, le esigenze e per raggiungere i propri obiettivi; Cremona Musica cerca di aiutare tutti coloro che si occupano di musica a vivere al meglio il proprio lavoro e la propria passione.
Può darci qualche anticipazione sugli eventi a cui i visitatori potranno partecipare?
Ci saranno tavole rotonde, con rappresentanti di varie istituzioni da ogni parte del mondo, che tratteranno temi importanti come la formazione e il patrimonio culturale-musicale. Riguardo il primo, esponenti di diversi atenei parleranno su come poter realizzare progetti comuni, quali l’avvio alla professione e lo scambio interuniversitario. Sul secondo, membri di fondazioni che si occupano di preservare archivi storici importanti o lasciti di compositori vedranno come tutto questo possa essere oggetto di nuovi progetti e della valorizzazione degli stessi.
Ci sarà anche il PianoLink International Amateurs Competition, riservato agli amatori, che suonano per diletto. La serata finale sarà al Teatro Ponchielli, con una giura internazionale di grandi professionisti.
Cosa rende Cremona Musica così unica nel panorama internazionale?
L’edizione precedente ha visto quasi ventimila presenze, il 20% proveniente dall’estero, ed è un modo per tanti musicisti di conoscersi e ritrovarsi. Sono presenti numerose marche di strumenti, con i loro espositori, a completa disposizione di un pubblico desideroso di vivere nuove esperienze. Inoltre, c’è la possibilità di condividere progetti nelle sale conferenze, presentando nuovi format e dischi, e la sera si può assistere ai concerti al Museo del Violino e al Teatro Ponchielli, due spazi consoni per ascoltare musica al massimo livello acustico.
Come definirebbe la kermesse di quest’anno, e quale auspicio ha per il futuro?
La gioia di condividere un piacere, la passione, il lasciarsi sorprendere: tutto questo è Cremona Musica. È bello essere aperti anche a situazioni inedite, in cui scoprire l’intelligenza artificiale applicata al contesto sonoro, ad esempio. In un mondo sempre più virtuale, non dimentichiamo però che l’incontro dal vivo, il suonare insieme, è fondamentale per tutti noi, e una stretta di mano può emozionare come la vibrazione di uno strumento musicale.
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