di Alessio Zuccaro
Quella di Giorgio Grisales è certamente una delle firme più importanti della liuteria cremonese. Nato in Colombia nel 1963, festeggia quest’anno i 35 anni d’attività della sua bottega, dove oggi lo affiancano il figlio Andrea e il nipote Riccardo. Lo abbiamo incontrato in vista dell’edizione 2025 di Cremona Musica, in programma nella città lombarda da venerdì 26 a domenica 28 settembre.
Maestro, cos’ha portato un ragazzo colombiano a lasciare il suo Paese per studiare questo antico mestiere?
Nasco come musicista: in Colombia studiavo violoncello e medicina, e tra le due ha vinto la musica. Negli anni, poi, sono stato sempre più attratto dalla lavorazione del legno e dalla possibilità di costruire da solo i miei strumenti, così mi sono appassionato alla liuteria e sono venuto a studiare a Cremona nel 1984, alla Scuola Internazionale di Liuteria sotto la guida di Giorgio Ce, primo vincitore del Concorso Triennale di Cremona.
Dal 2016 lei è anche Presidente del Consorzio Liutai di Cremona. Come vede il futuro di questa professione? Quali sono le sfide più importanti che dovrà affrontare?
La sfida più grande, certamente, è la contraffazione, quell’attività illegale per cui tantissimi strumenti che vengono prodotti all’estero sono poi etichettati e venduti come cremonesi. Stiamo vivendo, inoltre, un periodo di calo del mercato, cosa che impone ai liutai moderni lo sforzo di emergere nella qualità, piuttosto che nella quantità. Se questa mancherà, Cremona sarà sommersa dai nuovi mercati. Fortunatamente, vedo nelle nuove generazioni un interesse verso l’artigianato di alto livello, che superi la logica quantitativa.
Cosa porterà quest’anno a Cremona Musica?
Al nostro stand si può trovare un po’ di tutto: strumenti nuovi, antichi, libri. In particolare, quest’anno ci concentreremo sulle copie di strumenti storici, sulle quali la nostra bottega si sta specializzando. Utilizziamo legni molto antichi e cerchiamo di riprodurre in tutto e per tutto le fattezze di questi capolavori. Un lavoro lungo e faticoso, ma che regala una nuova prospettiva sulla liuteria, di cui abbiamo bisogno oggi più che mai.