di Aurora Anello
Al numero 30 di via Pont’Alba, a Napoli, sorge la bottega Anema e Corde. Da ventitrè anni la passione per il mestiere vibra nelle corde di Salvatore Mancino, 44enne di Monte di Procida specializzato, insieme al fratello Pasquale, nella produzione di strumenti ad arco e a pizzico di grande qualità e raffinatezza. La tradizione è il loro riferimento, la ricerca dell’innovazione la loro guida. Anema e Corde sarà tra gli ospiti della nuova edizione di Cremona Musica International Exhibitions and Festival.
Avete aperto bottega più di venti anni fa: cosa vi ha spinto a intraprendere da così giovani la strada della liuteria?
La passione per l’artigianato ci è stata trasmessa durante l’infanzia da nostro padre. Abbiamo iniziato restaurando mobili e oggetti di design per poi conseguire due titoli: il diploma in Arredo e forniture e poi la laurea in Scultura. La scoperta della liuteria è avvenuta intorno ai vent’anni tramite dei corsi che ci hanno fatto innamorare di questo antico mestiere. Continuando a studiare abbiamo conosciuto liutai da tutto il mondo, ma sempre mantenendo uno sguardo attento alle nostre radici, perché era nostro desiderio aggiungere un tocco napoletano ai nostri strumenti.
Nella vostra produzione, realizzate anche mandole e mandoloncelli. Sono strumenti diffusi? Chi sono gli artisti che li suonano e a che tipo di repertorio sono destinati?
Mandolino, mandolo e mandoloncello sono gli equivalenti di violino, viola e violoncello. La particolarità del mandoloncello è il suo essere costituito da 5 “cori” – il nome dato alle sue corde – invece di 4. Ci sono molti artisti che li suonano: per citarne due, il genovese Carlo Aonzo e il napoletano Salvatore Della Vecchia. Con il mandolino realizzano delle meraviglie. Si tratta di strumenti molto versatili: vengono utilizzati per generi che vanno dalla musica popolare alla classica, dal jazz alla musica leggera.
Cosa potrà trovare il pubblico al vostro stand in fiera?
Quest’anno presenteremo tanti strumenti: mandolini, alcuni violini – tra i quali quello di un nostro carissimo amico liutaio, Vincenzo Anastasio – un violoncello, qualche chitarra e, se sarà pronto in tempo, porteremo anche un contrabbasso. Sarà difficile, ma ci proveremo!